La Fonte dell'Acqua
IL PROGETTO
La Casa dell’acqua è un progetto che intende promuovere l’utilizzo dell’acqua pubblica di qualità.
La Casa dell’acqua è un esempio reale di sostenibilità, grazie ad essa viene fornita acqua di qualità, il cittadino risparmia e si aiuta l’ambiente, diminuendo la circolazione e produzione di plastica con conseguente riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Da alcuni anni diversi Comuni Italiani in collaborazione con le società di gestione delle acque hanno iniziato a finanziare la realizzazione, nei territori di loro competenza, di impianti per l’erogazione dell’acqua pubblica di qualità, naturale e frizzante. Un’acqua, quella dell’acquedotto, controllata e sicura.
Con la Casa dell’acqua i cittadini usufruiscono di un servizio pubblico in più, apprezzando sia la qualità dell’acqua spillata sia l’economicità.
IL RISPARMIO
Secondo i dati diffusi dall’Istat un italiano su tre non si fida a bere acqua proveniente dal rubinetto di casa, questo avviene;
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nonostante il consumo di acqua di casa sia più comodo nei confronti dell’acquisto di pesanti confezioni di acqua
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nonostante il risparmio in costo sia elevato: l’acqua di casa costa mediamente circa mille volte meno delle acque in bottiglia
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nonostante l’acqua di casa sia più sicura perché costantemente controllata
In Italia il consumo di acqua in bottiglia nel 2008, era pari a 12,5 miliardi di litri, 194 litri all’anno a testa, un dato che posiziona il nostro Paese in cima ai Paesi europei per consumi di acqua in bottiglia e al terzo nella classifica mondiale, dopo Emirati Arabi (260 litri all’anno a persona) e Messico (205) (dati Rapporto Beverfood; 2009-2010).
Dal punto di vista ambientale il consumo di 12,5 miliardi di litri comporta l’emissione in atmosfera di circa 950 tonnellate di CO2 equivalente.
Solamente il 35% degli imballaggi in plastica passa attraverso la raccolta differenziata ed il riciclaggio, il restante 65% finisce in discarica.
Solamente il 18% delle bottiglie di acqua minerale viaggia su ferrovia, il restante 82% viaggia su gomma con conseguente consumo di gasolio, produzione di polveri sottili e CO2.
In materia di controlli delle acque, esistono precise normative, due decreti legislativi, n° 31 del 2001 e n° 27 del 2002, controlli sia interni, effettuati dal gestore del servizio idrico, sia esterni effettuati dalle Asl di competenza, con frequenze di 5/6 volte anno. Per le acque minerali, in base al decreto del 29 dicembre 2003, è previsto che i soggetti titolari di concessione debbano svolgere analisi delle acque una volta all’anno.
LA NOSTRA FONTE
E’ facile ora intuire che anche noi con la “nostra fonte” contribuiamo in sintesi a:
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una minor spesa per il cittadino in termini economici
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una minor produzione di plastica per il confezionamento delle acque
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una minor circolazione di mezzi (tir) per il trasporto delle acque in bottiglia
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una minor quantità di plastica da smaltire e riciclare
Un aspetto importante lo riveste il vantaggio ambientale. Anche noi con la “nostra fonte” stiamo dando un contributo in termini di minori emissioni di CO2 e polveri sottili in atmosfera.
Proviamo a quantificare il nostro contributo all’ambiente; nel corso del 2010 la fonte ha erogato 540 metri cubi di acqua in 338 giorni, pari a circa 1600 litri giorno, questo in pratica consente di:
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non produrre 360500 bottiglie di plastica
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non far viaggiare 360 tir
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non consumare 20 tonnellate di petrolio e 180 metri cubi acqua
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non immettere in atmosfera 18 tonnellate di CO2
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non immettere in atmosfera 210 chilogrammi di monossido di carbonio (CO)
quelli sopra possono sembrare numeri molto piccoli ma che per il nostro territorio sono sicuramente importanti soprattutto uniti ad altri risparmi possibili.
Perché allora gli italiani non si fidano dell’acqua di casa?
Con ogni probabilità si tratta di una cattiva percezione da parte dei cittadini nei confronti di una risorsa che è sottoposta a controlli costanti e che spesso deve rispondere a requisiti di qualità più severi rispetto all’acqua in bottiglia.